COMUNICATO STAMPA : ANALISI COSTI BENEFICI inerente il COLLEGAMENTO FERROVIARIO MALPENSA T2 - LINEA R.F.I. DEL
SEMPIONE.
Premesso che per il Comitato l'ACB non è il fondamento della
contrarietà alla ferrovia, tanto che lo studio è del giugno 2017 e il Comitato,
invece si è costituito nel novembre del 2016.
Semmai lo studio supporta ulteriormente quelle
che sono le nostre motivazioni di contrarietà riguardo alla realizzazione dell’opera.
Detto ciò, il Politecnico ha analizzato anche altri scenari che non
contemplano il T2 - Linea RFI del Sempione, i quali non vengono mai presi in
considerazione.
In particolare, va specificato che tutti questi
quattro scenari alternativi consentirebbero di raggiungere benefici superiori
ai costi sostenuti, senza la necessità di realizzare il collegamento T2 - Linea
RFI del Sempione.
Facciamo memoria ai Sindaci che l’ACB non è stata allegata al progetto
definitivo, ma che l’hanno ricevuta a dicembre 2017 dal Comitato e da
Legambiente Gallarate e che, se non fosse stato per il Comitato e Legambiente i
Sindaci non l’avrebbero nemmeno mai vista.
Infatti, mentre loro erano ai tavoli a
discutere, l’ACB era nei cassetti della Regione e nessuno si era neppure
preoccupato di chiederla.
Ci stupiamo che dopo più di un anno il sindaco di Somma L.do, sostenga
che l'ACB non si può fare solo sui costi economici.
Ricordiamo che tale studio misura la ricchezza creata dalla
realizzazione di uno specifico progetto in un determinato contesto sociale e
territoriale, in sintesi essa stima in un determinato arco temporale se il
progetto che si vuol realizzare crea valore SOCIALE o lo brucia.
Ricordiamo, inoltre, che il Politecnico ha redatto lo studio seguendo
le linee guida dettate da Regione Lombardia, forse il Sindaco intendeva dire
che tali linee guida non siano state rispettate dai tecnici del Politecnico?
Probabilmente si confonde con l'analisi del
valore aggiunto, vecchio arnese, quello sì esclusivamente economicista, ormai
definitivamente abbandonato.
Non è da dimenticare che questa ferrovia va vista in un contesto più
ampio rispetto alla infrastruttura in sé, innanzitutto essa, qualora dovesse
essere realizzata, si insedierebbe in un ambiente naturale che andrebbe ad
essere irreversibilmente deturpato, ed in secondo luogo andrebbe ad aggiungersi
alle numerose opere infrastrutturali indotte in relazione allo sviluppo di Malpensa.
Proprio per questo il Comitato chiede la sospensione dell’iter in corso
sulla ferrovia, per sottoporla a VAS insieme alle altre opere che si vorrebbero
inserire in questo territorio già saturo, in modo da poter parlare di un vero
sviluppo sostenibile.
Lo strumento per fare ciò si chiama Piano d’Area ed è previsto dalla
normativa regionale di governo del territorio, proprio quello che la Regione e
i Sindaci, pare vogliano evitare di porre in essere.
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